I kanji nascono in Cina più di duemila anni fa. la loro storia è legata al culto degli antenati e alla divinazione in quanto per interrogare il furuto, spesso ci si rivolgevaad un oracolo che bruciando ossa di bovino o gusci di tartaruga, cercava di interpretare come sarebbe stato il futuro. Dalle crepe che si formavano sulle ossa e sui gusci, sarebbero nati i caratteri. Tramite il buddismo i caratteri arrivarono in Giappone ed iniziarono ad essere usati da larga parte della popolazione. Fu infatti grazie ai caratteri che il problema dell'omonima venne superato.
Se guardiamo ad esempio la parola はし (hashi) questa può voler dire "ponte" o "bacchette". Soltanto dalla scrittura in caratteri è possibile capire di che si tratta.
はし > 橋(ponte) はし > 箸(bacchette)
I caratteri hanno dunque visto una modifica da duemila anni fa a questa parte e inoltre è possibile trovarne scritti in vari font.
Ne esistono tantissimi ma per poter leggere un giornale ne sono sufficienti 1945. Un kanji può assumere diverse letture a seconda della posizione che ricopre nella frase e se è combinato o meno con un altro carattere. Le letture di un carattere si dividono in lettura cinese おんよみ (音読み) e lettura giapponese くんよみ (訓読み).
Prendiamo ad esempio il carattere 中 che significa "nel mezzo" o "dentro".
Letto da solo la sua lettura è なか( lettura giapponese)
Tuttavia è possibile trovarlo in combinazione con un altro carattere per cui la lettura da usare cambia.
Ad esempio:
国(nazione): lettura giapponese --> くに
lettura cinese --> ごく
中 (mezzo) : lettura giapponese --> なか
lettura cinese --> ちゅう
La loro combinazione mi darà la parola 中国(ちゅうごく) che significa Cina.
Un diario virtuale che parla del Giappone e della lingua giapponese, con molte lezioni intervallate da approfondimenti sulla cultura, sull'arte, sullo stile di vita moderno e le antiche tradizioni.
清水寺 京都
santuario Kyomizu Kyoto
giovedì 10 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
lezione 3: lettere composte, nigorizzazione, allungamento, raddoppiamento e altri suoni.
Nigorizzazione.
Le lettere dell'hiragana e del katana sono soggette a dei mutamenti fonetici che sono detti "nigorizzazione".
Basta aggiungere un cerchietto detto "maru"(solo nel caso del suono"H") o due trattini detti "ten-ten" che il suono delle lettere si modifica.
Lettere composte.
In giapponese inoltre è possibile creare dei suoni affiancando ad alcune lettere il suono や(ya) ゆ(yu) よ(yo) ヤ(ya) ユ(yu) ヨ(yo). Se si osserva la terza colonna di ogni tabella è possibile notare tutte le restanti combinazioni possibili.
Fate attenzione: i suoni nella terza colonna sono considerati un suono unico pertanto le lettere や,ヤ,ゆ, ユ,よ, ヨ sono scritte più piccole.
Allungamento.
E' possibile che dopo una lettera composta segua un suono vocalico; questo fenomeno è detto "allungamento".
In hiragana la regola generale dice che dopo un suono cupo come "u" o "o" si aggiunge la lettera う。
Esempio:
しゅう (syuu) settimana
きょう (kyou) oggi
びょうき (byouki) malato
ちゅうごく (cyuugoku) Cina
Nel caso di un suono "e" si aggiunge la lettera い
Esempio:
せんせい (sensei) maestro がくせい (gakusei) studente
Esistono però delle eccezioni, seppur poche, in cui l'allungamento avviene con お anzichè う.
Esempio:
こおり (koori) ghiaccio
とおい (tooi) lontano
Nel caso del katakana, l'allungamento avviene semplicemte aggiungendo ー
Esempio:
デパート (depaato) grande magazzino
タクシー (takushii) taxi
ローマ (rooma) Roma
Raddoppiamento.
Per creare un effetto simile alle nostre "doppie" detto "raddoppiamento",in giapponese basta aggiungere un piccolo つ,ツ davanti alla lettera che vogliamo raddoppiare.
Esempio:
きっぷ (kippu) biglietto ビスケット (bisuketto) biscotto
きって (kitte) francobollo ロケット (roketto) razzo
さっぽろ (sapporo) Sapporo ストップ (stoppu) stop
せっけん (sekken) sapone
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lunedì 7 febbraio 2011
lezione 2: katakana
Il katakana è il secondo alfabeto fonetico utilizzato in giapponese. Ha tratti molto meno morbidi dell'hiragana ma la pronuncia delle lettere e le eccezioni nella lettura sono sempre le stesse che nell''hiragana ( vedi lezione1).
Il katakana si usa per scrivere tutte le parole di origine straniera. Ecco qualche esempio:
Italia itaria イタリア
Bottone botan ボタン
Coltello naifu ナイフ
Personal Computer パソコン
Egitto egiputo エジプト
Biglietto chiketto チケット
L'arrivo del katakana.
Nel settimo secolo, una nave proveniente dalla Cina giunse in Giappone e tra l'equipaggio comparivano alcuni monaci buddisti. Nella loro predicazione i monaci utilizzavano i loro testi scritti in cinese ma nessuno riusciva a comprendere fino in fondo ciò che vi era scritto perchè in poche persone conoscevano il cinese. Fu così che i monaci, per semplificare l'insegnamento e la lettura dei caratteri, idearono un altro alfabeto composto da segni più marcati e piccoli che dovevano essere inseriti tra le righe dei testi sacri per consentire ai fedeli giapponesi e ai nuovi monaci di poter leggere e comprendere i messaggi dei sutra.
Da allora ogni parola che proveniva da fuori l'arcipelago iniziò ad essere scritta con il katakana ma tante delle nuove parole cominciarono ad essere di uso talmente quotidiano che i giapponesi ne inventarono il carattere; questo è il caso di tabacco (tabaco), importato dagli spagnoli tra il 1500 e il 1600, che in giapponese si può scrivere in hiragana たばこ katakana タバコ e kanji 煙草 (non è un caso che i caratteri usati sono quelli di bruciare e di erba!!!)
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lezione 1: Hiragana
L'hiragana è uno dei due alfabetici fonetici utilizzato in giapponese.
Ogni lettera corrisponde ad un suono composto quasi sempre da una consonante e da una vocale.
Nella prima tabella sono riportate le lettere con i loro corrispettivi kakijun, ovvero il numero e l'ordine dei loro tratti.
Nella seconda tabella è stata affiancata ad ogni lettera la corrispettiva pronuncia attraverso l'alfabeto latino o romaji.
ATTENZIONE: la lettura を(wo) si pronuncia "O" mentre la lettera は(ha) si legge " UA", in modo molto simile alla lettera わ(wa).
L'hiragana si usa soltanto per parole native giapponesi. Ecco alcuni esempi:
gatto neko ねこ
albero ki き
cane inu いぬ
casa uchi うち
anguria suika すいか
pesce sakana さかな
pesca momo もも
Breve storia dell'hiragana.
L'hiragana nacque all'interno degli ambienti di corte circa tredici secoli fa. All'interno del palazzo imperiale vivevano servitori, ministri, soldati, artisti e donne di corte che a differenza degli uomini non avevano mansioni pubbliche. Una donna che viveva a corte aveva come unico interesse la cultura e l'arte e fu per questo tipo di interesse che iniziarono ad ideare un primo alfabeto in modo da poter mettere per scritto le storie ed i racconti che raccontavano ai propri figli e con cui intrattenevano i propri signori. Dagli ambienti di corte ben presto quei segni furono convenzionalmente usati da sempre più persone. l'unico problema che si venne a creare fu l'omonimia cioè, proprio per la composizione stessa delle lettere, molte parole in giapponese si scrivevano allo stesso modo ma volevano dire cose differenti. Fu grazie all'arrivo dei caratteri dalla Cina, portati dai monaci buddisti, che questa ambiguità iniziò ad essere sempre meno forte.
Per fare un pò di esercizi, vai a questo link: http://fare-east-express-workbook.blogspot.com/
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